Tre. In cerca d’autore

con Bernardino BonzaniCarlo FerrariFranca Tragni
drammaturgia Bernardino BonzaniCarlo FerrariFranca Tragni
elaborazione grafica immagini Andrea Ascenso
tecnica e luci Erika Borella e Lucia Manghi
regia Chiara Rubes

In cerca d’autore. In cerca, prima di ogni altro atto, del nocciolo duro che nutre e dà vita.

Tecla, Romano e Cesare, chiusa dietro le spalle la porta kafkiana della ‘Cena’, tornano in scena con l’urgenza di esserci davvero.

Ci sono personaggi  che nascono nella fantasia dell’attore-autore ma poi prendono corpo e diventano vere e proprie creature vive , e queste a volta bussano prepotentemente alle porte dell’attore–autore perché hanno da dire qualcosa.

Tecla con il dramma di una maternità che le scappa da tutte le parti e che non può tenere in ordine come i suoi vecchi vestiti negli scatoloni; Romano incapace di gestire la patata bollente; e Cesare, che si sente escluso da loro per la prima volta e orchestra la vendetta.

Non c’è nessuno ad aiutarli, nemmeno i servizi sociali che servono solo a far danni. Nel gioco delle scatole cinesi quella giusta contiene solo una cosa invisibile: il mistero della creazione artistica, come il mistero della nascita.

Per il loro dramma non c’è un autore che possa assumersene la paternità, e gli attori sono inadeguati. Su questa strada non può che cadere nel vuoto la rivendicazione di un’esistenza anche nella parola scritta.

Non c’è scappatoia, l’unica possibilità è cacciare gli attori, togliersi l’armatura del giudice regista e caricarsi del peso di rappresentare se stessi, con le contraddizioni, le paure e i tic. Che siano uno, nessuno o centomila. Solo loro possono raccontare il dramma che vivono, con l’energia della verità. E solo a questo punto troveranno qualcuno disposto a tendere la mano. Un palcoscenico su cui salire a pieno titolo, anche zoppicando.

(Rossella Canadè)

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