EMOZIONOLOGY
Presentazione
Questo periodo storico ha ritrasformato gli spazi di casa nostra in pensatoi capaci di porci davanti a ciò che proviamo e ci ha riconsegnato quel tempo sufficiente a far sedimentare sensazioni e pensieri.
Ecco perché il percorso teatrale del Kollettivoteatro si addentra ora in un esercizio di stile.
Un cambio di prospettiva su ciò che definiamo “emozioni”, ma che un tempo potevano essere conosciute come ‘passioni’, ‘accidenti dell’anima’ o ‘sentimenti morali’.
Il nostro linguaggio e i concetti teorici che utilizziamo sono gli strumenti umani a disposizione per cercare di comprenderle e dunque comprenderci.
Le emozioni possono cambiare a seconda dell’epoca o della società che le identifica, poiché il modo in cui ci sentiamo si intreccia alle aspettative e alle idee portanti della cultura in cui viviamo.
Ecco perché certi paesi e realtà hanno parole specifiche per descrivere determinate sensazioni. Il poter nominare una data emozione la legittima così da conferirle un valore sociale unico.
E quando non sono le nostre? Quanto può aiutarci prendere “in prestito” parole di altre lingue per riscoprirci?
E ancora: cosa accadrebbe se vi fossero parole nuove per descrivere stati d’animo ed emozioni che riguardano la nostra attualità?
Informazioni
condotto da Francesco Marchi
con Compagnia Kollettivoteatro
LUOGO
iniziato in presenza e proseguito a distanza.
Pandemia permettendo si tornerà in presenza