PREGHIERA
… COME L’ATTO DI PRONUNCIARE LE PAROLE
DELLA PREGHIERA PUO’ GENERARE LA PREGHIERA
S. Weil
PREGHIERA
… COME L’ATTO DI PRONUNCIARE LE PAROLE
DELLA PREGHIERA PUO’ GENERARE LA PREGHIERA
S. Weil
…come l’atto di pronunciare le parole della preghiera può generare la preghiera
(S. Weil)
Recitare si dice di un testo e si dice di una preghiera. Con questo testo volevo raccontare di quei momenti in cui siamo costretti ad agire da fermi, di quelle corse sul posto che rincorrono scura speranza, dell’atto di stare di fronte allo sfacelo senza indietreggiare, e di quando questo atto assume il carattere della necesssità, vale a dire dell’unica possibilità concreta di azione. Volevo costruirmi una palestra per l’esercizio del dire e per sperimentare la forza del farsi azione del dire stesso. Preghiera è un testo nato dalla necesssità di parlare di una disperazione che accompagna certe vite dedicate all’arte. Del dolore che riguarda l’individuo di fronte a un mondo che appare senza possibiltà di redenzione. Del silenzio di dio. Di una domanda: silenzio di dio o brutalità dell’umano? Il personaggio che recita la preghiera nel testo è Ester una donna al confine della società, è l’ultima tra gli ultimi, vicina alla fine da sempre. Una donna che ha consapevolmente abbandonato ogni comodità per rifugiarsi in un mondo dove non esistono privilegi nè mediazioni con la durezza della vita, ma solo rapporto diretto.
sabato 22 maggio 2021 ore 17 e ore 19.00
Europa Teatri
lettura a cura di Silvia Rubes
Silvia Rubes
La città del Teatro di Cascina
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