Una certa idea di casa
Daniele Albanese
Lecture/performance e interazioni con il pubblico
con Daniele Albanese
Che cosa è casa?
Per un artista una casa a volte è un Festival.
Per un danzatore è la sua partitura coreografica.
Altre volte casa è una routine.
Per alcune persone casa è un sapore, un odore, una luce; per altre è sentire la propria lingua madre.
Attraverso semplici azioni condivise con il pubblico e riflessioni, parlate e danzate, si desidera creare uno spazio comune per porre delle domande e aprire nuovi punti di vista.
Questa azione avviene in una nuova biblioteca che simbolicamente è una ‘casa’ della nostra cultura.
Daniele Albanese
è un coreografo, danzatore e performer che lavora tra l’Italia e Berlino.
Dopo essersi formato come ginnasta e ballerino classico, si diploma nel 1997 all’EDDC (ora ArtEZ) di Arnhem in Olanda, dove studia Complex Movement, Release Technique, Alexander Technique, Composition, Choreographic Structure, Theory, Improvisation con alcuni dei maestri del postmodernismo americano come Eva Karkzag, Steve Paxton, Lisa Kraus, Jennifer Lacey, K.J. Holmes, Mimi Goese, Yvonne Meyer, Tony Thatcher.
Dal 1995 è autore indipendente e in parallelo lavora come interprete e collaboratore di numerosi artisti di fama internazionale tra i quali Benoit Lachambre, Virgilio Sieni, Nigel Charnock, Jennifer Lacey, Eva Karczag, Karine Ponties, Peter Pleyer.
Nel 2002 fonda la compagnia STALKER_Daniele Albanese con lo scopo di indagare la danza come linguaggio in termini di relazione tra strutture chiuse e strutture aperte, alla ricerca di un segno coreografico al contempo preciso e mutevole.
I suoi interessi spaziano dalla filosofia (ha studiato con i filosofi José Gil e Maurizio Zanardi), alla neurofisiologia (il suo progetto àrebours è stato concepito in collaborazione con Elena Borra, ricercatrice del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma), all’ornitologia, alla fisica quantistica (con il padre Gianfranco Albanese e la sorella Lara Albanese, entrambi rinomati fisici).
Dal 2005 insegna tecniche di improvvisazione e somatic work a studenti di danza e a professionisti attraverso workshop e laboratori presentati all’interno di scuole di danza, festival internazionali e centri di ricerca.
La sua ricerca abita il continuo passaggio dal corpo come oggetto al corpo come soggetto in un flusso di trasformazioni in cui il gesto diventa astrazione e viceversa.
I suoi lavori esplorano le forme ibride che nascono nel passaggio tra un luogo e un altro, tra un movimento e un altro, considerando il confine non come ostacolo ma come luogo di turbolenza e motore di cambiamento che genera nuovi modi di incontro con il pubblico, portandolo verso dimensioni percettive inusuali.
Dal 2017 è artista associato di Nanou Associazione Culturale.
Nel giugno del 2022 ha conseguito il diploma del percorso di formazione triennale della Schule für Alexander Technik diretta da Dan Armon a Berlino.